Nel centenario della nascita di Primo Levi, Valter Malosti firma la regia e l’interpretazione di "Se questo è un uomo", il libro più atroce e più bello del ventesimo secolo.
«Considerate che questo è stato»: con la sua voce mite e salda, Primo Levi ha raccontato ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. e su quella fabbrica di morte che è stata Auschwitz.
La riduzione scenica di Se questo è un uomo – curata da Domenico Scarpa e dallo stesso protagonista, Valter Malosti - va in scena dal 23 aprile al Teatro Carignano di Torino ed è la prima co-produzione tra TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino e Teatro di Roma, con la consulenza del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
Per INFO e DATE: Se questo è un uomo
Una fusione di fatti e di pensieri
La voce del testimone-protagonista Primo Levi contiene in realtà numerosi registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questa fusione di fatti e di pensieri, gli «a parte» meditativi, morali e perfino scientifici sono altrettante opportunità per Malosti di ricreare in scena - insieme con i performer Antonio Bertusi e Camilla Sandri - la stessa quantità di sfumature.
La scenografa Margherita Palli ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case».
Un’opera acustica
Fondamentale in questa riscrittura scenica il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro: Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica, in cui Levi restituisce i suoni, i rumori, le minacce, gli ordini, i vocaboli gergali incomprensibili, orchestrandola sulle lingue parlate in quel perimetro di filo spinato.
Come contrappunto al testo e al suono del lager ci saranno tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrisse immediatamente dopo il ritorno dal campo di concentramento, tra il 1945 e il 1946.
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